Dal dizionario-corriere: radical-chic
s.
ingl. inv.; in it. s.m. e f. inv., pr. adatt.
·
• iron. Borghese di tendenze politiche radicali con
atteggiamento fortemente snobistico
Il termine, idiomatico, arriva dagli anni 70 e venne coniato
da Tom Wolfe, l’autore di “il falò delle vanità”, recentemente scomparso.
"Il 14 gennaio di
quell'anno, Felicia Montealegre, moglie del celebre compositore e direttore
d'orchestra Leonard Bernstein, organizzò un ricevimento di vip e artisti per raccogliere fondi a favore del
gruppo rivoluzionario marxista-leninista Pantere Nere[1] (alcuni membri delle Pantere Nere
furono invitati al ricevimento). Il party si tenne a casa dei Bernstein, un attico di tredici camere su Park Avenue (un ampio viale di Manhattan). Tom Wolfe scrisse un ampio resoconto sulla
serata, descrivendo in modo molto critico gli invitati, rappresentanti
dell'alta società newyorchese. Ne risultò un articolo di 29 pagine pubblicato
sul New York Magazine dell'8 giugno 1970.[2]" (fonte wikipedia)
In
italia viene importato da Indro Montanelli nel 1972, mio anno di nascita, pare
per descrivere la allora padrona del Corriere della Sera che, dopo anni di
lavoro al giornale fu l’artefice del suo allontanamento.