lunedì 18 giugno 2018

Francesco ma che ne Sai


“I figli si accolgono come vengono, come Dio li manda, come Dio permette – anche se a volte sono malati. Ho sentito dire che è di moda – o almeno è abituale – nei primi mesi di gravidanza fare certi esami, per vedere se il bambino non sta bene, o viene con qualche problema… La prima proposta in quel caso è: “Lo mandiamo via?”. L’omicidio dei bambini. E per avere una vita tranquilla, si fa fuori un innocente”. Il protocollo di tanti medici – tanti, non tutti – è fare la domanda: “Viene male?”. Lo dico con dolore. Nel secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso, ma con guanti bianchi” (Papa Francesco alla delegazione del forum delle associazioni familiari 17/06/18).
Ho avuto il primo figlio a 38 anni e si, certo, ho fatto l’amniocentesi, il secondo l’ho avuto a 40 e chiaro che si, l’ho fatta anche in quel caso. Perché? Per senso di responsabilità, non so poi se avessi avuto una diagnosi prenatale infausta se avrei ricorso all’aborto terapeutico, peraltro regolato per Legge e un diritto della donna sul quale nessun religioso può interferire, dire la sua magari, ma finisce li.
L’amniocentesi non ha predetto che uno dei miei bambini nascesse autistico, però adesso mi interrogo su una cosa, io sono già vecchia e quando Patricio sarà adulto io non ci sarò più, chi si prenderà cura di lui? chi mi assicura che non verrà rinchiuso in una struttura lager e che venga maltrattato? Chi? Il Santo Padre?
Il Papa sa cosa vuol dire crescere un disabile? Conosce le condizioni entro le  quali le famiglie devono sopravvivere per dare un minimo di dignità a questi figli? Conosce il peso della discriminazione, della vessazione, delle porte sbattute in faccia, del valore della vita svilito per questioni di soldi? Ma no che non lo sa Papa Francesco, parla a cuor leggero.

Nessun commento:

Posta un commento