Quando gli equilibri si stravolgono, quando davvero tutto
ciò che pensavi non sarebbe mai accaduto accade, ti ritrovi circondata da
persone che pensavi di conoscere e invece non conosci affatto.
Il cambio radicale nella politica del nostro paese, avvenuta
con le ultime elezioni da la misura e il senso di quanto scrivo.
Ci sono anime con le quali non hai mai approfondito certe
tematiche, come l’inclusione, l’altruismo il mutuo soccorso o semplicemente l’umanità, che ti stupiscono. In negativo.
Questo è uno di quei momenti storici, dove anche quelli
apparentemente più miti diventano bestie, si sentono forti di una vittoria che
non è la loro e soprattutto non è una vittoria ma una sconfitta, per tutti.
Quando il buon padre di famiglia e la madre devota ai figli
esultano perché 629 disperati sono stati abbandonati in mezzo al mare, quando
il bravo politico di paese, illuminato e apparentemente aperto sostiene che è
un male necessario, quando l’appassionato tuttologo ci propina un “lasciateli
lavorare, poi giudicate”. Ecco è arrivata l’ora di decidere con chi camminare e
chi lasciare per strada.
Personalmente non ho dubbi. Chi solo con i silenzi, chi con
l’indulgenza, chi con l’indifferenza (per non parlare degli esagitati e i
fanatici, quelli daspo perpetua) sta giustificando ciò che accade in queste
ore, un pazzo xenofobo che ha carta bianca in Italia e in Europa, con me non ci
cammina più.
Inutile che mi scrivete, inutile i vostri messaggi di sdegno
per essere stati cancellati dalla mia vita, per voi non c’è posto e non
esistono parole che posano convincermi del contrario.
ADDIO.
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