venerdì 4 maggio 2018

Mi Sento Così Poetessa

Abito in una zona di confine, che interseca Corsico, Buccinasco e Milano e qui da che mi ricordo io c'è sempre stata la "Ndrangheta. In tutto quanto, ovunque, tentacolare. Specialmente a Buccinasco e Corsico. Il comune di Buccinasco tempo addietro è stato anche commissariato, non per la "ndrangheta per carità ma di certo non ha una bella fama se è stata soprannominata la Platì del Nord, eh Platì, piccolo paese della locride commissariato (ancora) qualche settimana fa.
Ma veniamo al dunque, poiché Facebook è la piazza virtuale più frequentata e pullula di gruppi cittadini va da sé che io ci sia dentro, in quasi tutti peraltro. Ieri sul tardi mi sono imbattuta in un post dove si parlava della notizia di un arresto a Buccinasco, il nipote di un boss al 41bis, trovato con qualche chilo di hashish e con la carrozzeria di famiglia piena di pezzi di auto di lusso, nonché una Maserati con targa Svizzera. Sull'articolo c'era questa foto, dei cartelli che qualche anno fa sono stati installati alle porte di Buccinasco: QUI LA NDRANGHETA HA PERSO.
La polemica, la solita è nata perché c'è un folto gruppo di persone che critica aspramente questi cartelli, perché per loro non è vero, la "ndrangheta non ha perso. Diciamo che potrebbero essere anche gli stessi che alle volte scrivono "qui non c'è nessuna "ndrangheta" oppure, "quando c'era LUI tutta questa criminalità e degrado non c'erano, il territorio era presidiato". Ma insomma, c'è o non c'è?
Ha perso o non ha perso?

Io dico di sì e ho voluto spiegare il mio si con un commento al post, a modo mio e me ne compiaccio:

"Comunque si. Qui la ndrangheta ha perso ed è semplice da spiegare. È come la merd@ quando vai in bagno a c@g@re, si, tu tiri lo sciacquone ma se non pulisci con lo spazzolino rimane tutto un residuo di merd@ attaccato alle pareti del water. Ed ecco che li arriva un bravo sindaco, o un bravo magistrato, o un bravo carabiniere che ci butta sopra l'anitra wc e poi coi guanti e lo straccetto pulisce bene.  Poi quando vai a c@g@re un'altra volta vengono ancora pulire ma questa volta ti prendono le orecchie e te le girano fino a farle diventare livide. E ancora, ancora e ancora.
Penso che questa metafora alla Dino Buzzati sia più che comprensibile no?"

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